Quando si parla di sport ma soprattutto di tutti quegli sport in cui si utilizzano i motori si pensa che sia fondamentale la sola preparazione fisica, ma è veramente così? Sono in tanti ad avere ancora questa convinzione, ma, la mente riveste un ruolo fondamentale nelle performance, nei successi sportivi.
Come già dicevano i latini “MENS SANA IN CORPORE SANO”, “una mente sana in un corpo sano” introduce un concetto basilare cioè mente e corpo vanno di pari passo, la mente è insita nel corpo, ma al contempo il corpo include la mente, questi due elementi non si possono scindere, uno non lavora senza l’altra! Non è pensabile in alcun modo praticare sport ottenendo vittorie se non c’è dietro un duro e costante allenamento fisico ma anche mentale, soprattutto quando si sale di livello.
Non esiste un unico programma per ottenere il successo, “Fai così e di sicuro otterrai il risultato che tanto attendi” ma solo uno progetto personalizzato, individuando quello di cui ha bisogno la persona, le sue emozioni, le situazioni difficoltose o ricche di stress e ansia che si trova ad affrontare, i suoi blocchi…
Il giusto mindset permette di individuare la strategia migliore e il percorso di allenamento per lui ideale. La combinazione tra training fisico e mentale è la via per il successo. Un allenamento costante all’attenzione, alla concentrazione, alla gestione delle proprie emozioni, volto a superare gli insuccessi senza rimanere incastrati nell’errore…sono aspetti imprescindibili per diventare vittoriosi. I risultati si possono ottenere attraverso training mentale, esercizi di rilassamento e di visualizzazione.
Ma cosa vuole dire quello che abbiamo detto fino ad ora??? In un qualsiasi sport, soprattutto in quelli a motore un pilota deve necessariamente sapere quello che deve fare, il percorso che deve effettuare, le caratteristiche del terreno, della pista, i punti in cui potrebbe superare i suoi avversari oppure nei quali lui può rischiare di essere superato, i momenti e luoghi specifici dove è maggiormente in difficoltà e ove deve cercare di rendere la manovra, la guida più armonica… Tali aspetti si possono approfondire e perseguire attraverso l’allenamento fisico, ma risulta fondamentale completarlo attraverso l’uso di training mentali e tecniche immaginative. Immaginarsi a percorrere il tratto come se lo si stesse facendo veramente… questo è qualcosa che può realmente portare alla differenza. Ma solo con l’ausilio di un esperto si può ottenere il giusto cambiamento, uno psicologo debitamente formato che aiuti lo sportivo a tirare fuori il meglio di sé, a comunicare efficacemente con le altre persone, con il team o la squadra, che sappia allenare lo sportivo nel problem solving, nello sviluppare capacità cognitive, di gestione delle emozioni, qualcuno che sappia allenare la mente di chi vuole ottenere successi e non vuole accontentarsi.
Le emozioni fanno parte della vita di ciascuno di noi, non si possono eliminare, si possono però imparare a gestire. Sento tante persone che dicono “Non ci pensare, pensa ad altro…” ma così facendo non si risolve la situazione, la si mette solo in un angolino… e prima o dopo l’emozione salta fuori più grande e forte, magari in un momento critico della gara che si sta disputando… Quando arriva la pressione di un altro atleta o pilota che si avvicina è facile farsi prendere dal panico e non riuscire più a mantenere la lucidità mentale cadendo in una delle trappole che si insidiano nel percorso, facendo magari errori piccolissimi o molto banali ma che portano ad una inevitabile sconfitta (cadere all’ultimo giro, prendere il canale sbagliato all’ultima curva possono solo essere alcuni esempi…). Se un pilota è consapevole che sta provando paura o rabbia, che è normale sperimentare queste emozioni, che non si devono negare e nascondere sotto la sabbia, allora lì si possono trasformare come nostre alleate e diventare la benzina che fa andare più forti e tagliare per primi il traguardo. E’ necessario imparare come fare diventare le emozioni le nostre migliori amiche, questo appunto con l’aiuto di un esperto. Facciamo un esempio: se capita anche un errore e un altro pilota mi ha sorpassato… vado avanti con la gara ma penso solo a quello rimango incastrato nell’errore e non riesco a ritrovare la lucidità per riprendermi e provare a mia volta a superarlo nuovamente. E’ fondamentale stare sempre nel qui e ora, non nel futuro, non nel passato! Questo non riguarda solo la paura, la rabbia, ma anche la felicità, la gioia… “Caspita ho passato il mio avversario in uno dei tratti più complessi della pista…” se andando avanti nella manche continuo a pensare a quello, rimango fossilizzato su questa immagine, è quasi inevitabile che dopo poco tempo possa rischiare di cadere, di prendere un canale sbagliato, di uscire di pista, di perdere il controllo della moto, di venire superato…
L’allenamento fisico ovviamente serve per imparare i movimenti, i segreti dello sport, la forza, la resistenza necessaria per completare la gara ma l’allenamento mentale permette di riuscire a mantenere la concentrazione necessaria per migliorare la performance. In gara non c’è tanto tempo per pensare, razionalizzare, è questione di pochi attimi, secondi che fanno la differenza, quindi con l’allenamento mentale si può riuscire in questo, a rendere questi passaggi quasi automatici. Quando si impara a camminare all’inizio è molto complicato, equilibrio, lasciarsi andare, un passo dopo l’altro, alzare prima una gamba poi l’altra, non mettere i piedi troppo distanti tra di loro…, ma, mano a mano che si sperimenta non si pensa più a tutte queste cose, tutto diventa automatico; questo è proprio l’obiettivo di un allenamento mentale efficace…eliminare il pensiero perché diventa qualcosa di automatico, non perdere tempo, agire e andare dritti alla metà. Ogni emozione ha diversi risvolti, diversi segreti nascosti, diversi significati… sapere riconoscere quello che vuole comunicare è un aiuto non da poco… e fa fare le scelte che portano ai successi.
Ovviamente i successi sono commisurati alla volontà e all’affidarsi al professionista serio, sapersi mettere in gioco senza fare troppo domande sul perché un determinato esercizio, una data domanda… questo è lo spirito giusto, perché uno psicologo sa che cosa sta facendo, sa il perché di tutto quello che viene richiesto perché nulla è lasciato al caso…
Provare per credere insomma!!!
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